Uno spettacolo di MP3 DANCE PROJECT
In collaborazione con Change Performing Arts
Ideazione, coreografia e regia di MICHELE POGLIANI
Interpreti >
RICCARDO CIARPELLA, GIOVANNI MARINO, AGNESE TRIPPA
e con MICHELE POGLIANI
Musiche di > Maurizio Bergmann
Costumi > Tiziana Barbaranelli
Spazio scenico > Marta Dellabona e Martina Galbiati
Riprese, editing e montaggio video > Daniele Lazzara
Animazione video > Lorenzo DeMarziani con Marta Dellabona e Martina Galbiati
Disegno Luci > Stefano Pirandello
Coordinamento di produzione > Fabrizio De Angelis
Nel secolo delle immagini dai dagherrotipi ai gigapixel si è consolidata la convinzione che la fotografia e il cinema siano le forme d’arte che più fedelmente riproducono la realtà. In bilico tra VR e NFT ora si pensa che con la tecnologia digitale si possa creare una nuova oggettiva realtà. Contro questa convinzione già Roland Barthes ne La chambre claire ci aveva messo in guardia: anche nella più fedele rappresentazione fotografica vi è una oscura “interiorità misteriosa ed impenetrabile”.
A questo gioco di riflessione tra immagine reale e interiorità misteriosa si ispira “Camera obscura”, lo spettacolo tra teatro e danza che Michele Pogliani ha ideato e diretto con la sua nuova compagnia MP3 il cui nome ambiguamente richiama sia un algoritmo digitale, sia la sua personale identità. Alla prima illusione di trovarsi di fronte ad un film segue invece lo sprofondamento verso uno luogo abitato realmente dai corpi dei performers, lì a evocare ricordi ed emozioni. Come nei quadri di Edward Hopper in un tempo sospeso e nello spazio definito di una camera si concretizzano storie di solitudine e di intime e personali sofferenze.
La camera oscura e la sua luce
Liberamente tratto da La camera chiara, Roland Barthes. La scena è una stanza (quasi) vuota, abitata da 4 personaggi. Nel saggio di Barthes questi sarebbero il soggetto, l’osservatore e il fotografo, a cui qui si aggiunge il regista – protagonista – che proietta la sua interiorità nello spazio come fosse una tela bianca, e sui tre personaggi. La mente del protagonista ricorda, desidera e sogna creando una sovrapposizione di immagini che fanno continuamente perdere il confine tra pensiero e verità.
La stanza semivuota non ha pareti concrete nè vie d’uscita di alcun tipo. Un luogo indefinito, una realtà sospesa visibile allo spettatore attraverso un velo sottile che a tratti scompare e a tratti scherma, ricoprendo la stanza di immagini in continuo sviluppo. La luce artificiale abita la camera in ogni momento, ne disegna con intensità i confini e la trasforma dall’interno.
Tra danza e teatro
Michele Pogliani, prendendo ispirazione dal saggio di Barthes, ci immerge in quello che chiama “un viaggio ancestrale nella (sua) mente” in cui individua tre ruoli che lo caratterizzano e che riflette nei passi degli altri tre danzatori, corpi attivi che veicolano le immagini di ricordi passati nel mondo visibile. Il pubblico è guidato dai performer in un’investigazione onirica a cui assiste nello stesso modo in cui guarderebbe le fotografie di vitae estranee; immaginando.
MICHELE POGLIANI
Nato a Roma comincia i suoi studi con Elsa Piperno. Nel 1984 si trasferisce a New York dove continua a studiare e dove per dodici anni lavora con varie compagnie: Rosalind Newman and Dancers (1986-87), Laura Dean Dancers and Musicians (1988) e la Lucinda Childs Dance Company (1989-1996), nel 1997 forma la sua compagnia CMP con la quale fino al 2005 produce spettacoli a serata lavorando molto in Italia e all’estero.
Dal 2004 al 2009 è stato Coordinatore e docente presso Codarts, University of the Arts di Rotterdam in Olanda sotto la Direzione Artistica di Samuel Wuersten di cui ora è Talent Scout ufficiale in Italia.
Inizia la sua esperienza come insegnante nel 1993 e nel 2015 sviluppa MP3 Project un format e marchio registrato nato per creare corsi di avviamento alla professione, eventi e video nel mondo della danza.
Nel 2021 crea MPTRE Dance Company e inizia una collaborazione artistica con Lucinda Childs, Robert Wilson e Change Performing Arts.