ideazione e drammaturgia, Fabrizio Gifuni
Fabrizio Gifuni ci accompagna da anni in un sorprendente viaggio nel multiforme corpo della lingua italiana.
Le “officine di lavoro sempre aperte” di Gadda e Pasolini, ma anche il mondo di Pavese o la “carne che si rifà verbo” nella dirompente forza della lingua di Testori. Senza mai dimenticare Dante.
A questo spartito appassionato e vitale non poteva mancare la musica leggera e profondissima di Giorgio Caproni.
Un’incursione nella selva acuta dei suoi pensieri, nella fatalità della rima, nelle segrete gallerie dell’anima di uno dei più grandi poeti del ‘900 italiano.
foto di Alessandro Schinco
Rassegna stampa
[wpdm_package id=’2239′]
[wpdm_package id=’2236′]
[wpdm_package id=’2235′]
[wpdm_package id=’2202′]